Chiudo la settimana informandovi che parto per le ferie. Solo due settimane, non vi preoccupate. Purtroppo sarò in viaggio e quindi scrivere mi sarebbe difficile.
Vi domando di avere un po' di pazienza e nel frattempo potete leggere i brani in archivio. Potreste anche ordinare il mio libro: "Dopo il buio". Potrebbe essere un'ottima idea se state anche voi per partire per una vacanza da qualche parte.
Oppure per portarvelo sotto il braccio quando uscite per una passeggiata, tempo permettendo. Quando troverete una comoda panchina all'ombra e vi siederete per riposare lo potrete prendere e leggere un po'.
Se trovate più comodo leggerlo digitalmente sappiate che è disponibile anche in formato ebook.
Altrimenti potrete semplicemente godervi la primavera e aspettare il mio ritorno.
A giugno ci sarà una iniziativa alla quale parteciperò, riguarda la nuova rubrica che trovate: "Cadaveri eccellenti". Ve ne parlerò più avanti perché riguarda un gruppo di appassionati creators di Substack.
Sto ancora terminando di scrivere il racconto su Yuri Kuznetsov, spero di riuscire a finire prima di tornare dalle ferie. Se vi state chiedendo chi sia questo Yuri, non vi preoccupate è del tutto normale che ancora non lo conosciate. È un personaggio di "Dopo il buio" e sto scrivendo un racconto che lo riguarda. Si tratta di una storia separata dalle vicende del libro, quindi sarà godibilissima anche senza conoscere nulla della vicenda.
Penso che l'approssimarsi delle vacanze mi abbia portato un'ispirazione. Improvvisamente ho avuto questa idea fissa del teletrasporto. Chi di voi non ha pensato almeno una volta: che bello se ci fosse! Io di sicuro l'ho pensato.
Il teletrasporto e la fantascienza
Penso sappiate tutti, oramai si tratta di conoscenza popolare acquisita, che l'idea del teletrasporto è stata resa popolare dal telefilm di fine anni sessanta Star Trek.
Il motivo dietro all'invenzione di quella tecnologia non aveva nulla a che fare con il soggetto del telefilm o con la creatività degli autori. Si trattava di una necessità pratica: la ristrettezza di budget. Il telefilm, ambientato in una nave spaziale, avrebbe dovuto prevedere delle scene con delle navicelle per trasportare l'equipaggio dall'astronave ai pianeti e vice versa.
Queste scene sarebbero state costose da girare e quindi si è cercato una soluzione per evitarle. Da lì l'idea che una civiltà progredita che viaggia per l'universo, dovesse essere in possesso di una tecnologia formidabile. Un marchingegno capace di smaterializzare la materia per rimaterializzarla da qualche altra parte consentendo così di viaggiare in un istante.
Almeno questa è la versione che conosco io e che mi piace pensare sia vera, perché a volte le coincidenze non solo esistono, ma dietro c'è pure una ragione, una ragione valida! Infatti, il teletrasporto è stato usato in molteplici puntate come uno spunto per le storie e le avventure dell'equipaggio della nave spaziale della Federazione Enterprise.
Ma come funziona il teletrasporto nell'universo immaginario di Star Trek? È molto semplice, nella serie originale c'è una sala dotata di una pedana dove i viaggiatori si posizionano. Un operatore, ricevuto il segnale di via, imposta le coordinate di destinazione e quindi effettua la smaterializzazione e l'invio degli atomi dei suoi compagni.
Un raggio proietta i viaggiatori alle coordinate di destinazione, dove questi saranno infine rimaterializzati. Per chi utilizza il teletrasporto l'esperienza è di un viaggio istantaneo. Il mezzo sembra privo di controindicazioni, anche se nelle varie serie c'è qualcuno che accusa degli effetti collaterali.
Nonostante sia un mezzo molto potente, nella serie originale aveva diverse limitazioni. Non permetteva di viaggiare troppo lontano, non si possono superare gli scudi energetici a protezione delle navi spaziali o dei pianeti.
Nella serie successiva, The Next Generation, il teletrasporto è ancora più evoluto. Diventa possibile teletasportare persone all'interno della nave stessa, rendendo la sala teletrasporto meno necessaria. Sempre in TNG i Borg, una razza costituita da ibridi biologici e cibernetici, i singoli droni hanno la capacità di teletrasportarsi ovunque.
Il mondo di TNG, grazie alle numerose serie tv che ne sono nate, ha permesso di esplorare molto questa tecnologia. In una puntata ambientata sulla Terra si scopre che esistono delle piattaforme di teletrasporto che sostituiscono treni o aerei a lunga percorrenza. Gli individui possono vivere in una parte del pianeta e lavorare da un'altra parte, perché le distanze vengono azzerate.
Grazie alle storie basate sul teletrasporto abbiamo avuto la scoperta dell'universo "specchio". Si tratta di un universo parallelo dove tutto è identico al nostro, ma con delle differenze. È abitato dagli stessi individui, le stesse razze, ma con indole diversa. Per fare un esempio, non esiste la Federazione dei pianeti, al suo posto esiste l'impero terrestre.
Gli umani di questo universo sono barbari malvagi che ambiscono solo al potere e sono disposti a compiere qualunque atrocità pur di ottenerlo. Si tratta di un'immersione in quello che potrebbe diventare il nostro mondo se i sentimenti negativi prevarranno su quelli positivi.
In quella puntata della serie classica, il capitano Kirk era un potente e temuto autocrate che manteneva il suo potere grazie a un'arma segreta in suo possesso, grazie alla quale poteva far sparire chiunque lo ostacolasse.
Le incursioni dell'universo specchio in quello di Star Trek sono numerosissime. La gran parte accidentale, ma altre volute. Alcuni personaggi delle ultime serie televisive ambientate nel mondo di Star Trek provengono dall'universo specchio. Mi riferisco al capitano Gabriel Lorca, interpretato da Jason Isaacs, e dalla popolare Philippa Georgiou, interpretata da Michelle Yeoh.
Il teletrasporto è stata una grande invenzione per la fantascienza. Ormai è così legato all'immaginario del franchise che non è possibile farne a meno. In TNG ci sono molte scene con le navette, tuttavia la serie ha sfruttato notevolmente le potenzialità del teletrasporto.
Ma non è solo Star Trek che ha beneficiato di questa fantastica tecnologia per viaggiare da un punto a un altro senza muoversi, sto pensando a Stargate. Come dimenticare il film e la fantastica serie tratta da esso. In Stargate gli esseri umani scoprono un dispositivo misterioso sepolto nelle sabbie d'Egitto. Lo studiano per decenni senza riuscire a capire come funziona.
A svelarne il segreto è un professore di linguistica, Daniel Jackson, interpretato da James Spader nel film del 1994. Una volta interpretati i simboli che rivestono la gigantesca ruota costituita da un metallo sconosciuto che rappresenta l'oggetto misterioso disseppellito dalle sabbie decenni prima, si riesce finalmente a rimettere in funzione l'oggetto.
Si tratta di un portale che permette di viaggiare verso altri mondi. A differenza del teletrasporto di Star Trek, lo Stargate, così si chiama l'oggetto, è un punto fisso collegato a una rete di altri Stargate disseminati per l'universo. Questi portali permettono di viaggiare da un pianeta all'altro istantaneamente, senza la necessità di viaggiare su un'astronave.
Per poter attivare uno Stargate è comunque necessario essere a conoscenza delle coordinate d'arrivo. Anche in questo caso, il viaggio presenta dei rischi in quanto non è possibile sapere che cosa si troverà dall'altra parte del portale. Questo incipit ha permesso di sviluppare una bellissima serie televisiva SG-1 che è durata ben 10 anni con altrettante stagioni e alcuni film.
L'idea del teletrasporto è qualcosa di veramente geniale nella sua semplicità e nel potenziale che nasconde. In un certo senso si potrebbe dire che è un po' come la letteratura fantastica: permette di esplorare mondi sconosciuti. È una porta che ci permette di entrare nella nostra immaginazione.
Abbiamo fatto slittare la data proprio per averti fresco e riposato a menar cadaveri eccellenti!
Beam me up, Scotty!